Bisogna contestare Eugenio è un articolo che ho scritto per l’U-Mail. Nel 1999, all’interno della rete di teatranti “Linea Trasversale” cominciò a girare l’U-Mail (Underground-Mail), inconsapevolmente una sorta di social ante litteram: cominciammo a scriverci delle lettere che poi venivano aggiunte in un plico che veniva fotocopiato in qualche esemplare e rispedito. Un meccanismo che naturalmente dopo poco si inceppò e si esaurì.
Bisogna contestare Eugenio
Credo che dobbiamo contestare Eugenio (Barba N.d.R.)per partito preso. Non perché abbia fatto o detto qualcosa di sbagliato, non perché non abbiamo stima di lui ma per partito preso.
Ho sempre guardato con grande invidia i video dell’Odin nei quali, ai primi anni 70’ si vedeva Iben e Torger fare il training. Ho sempre invidiato che fossero lì a sperimentare liberi da ogni sovrastruttura, senza sapere dove sarebbero arrivati se mai fossero arrivati a qualcosa. Ho sempre avuto grande stima di quei ragazzi che stavano mettendo tutto in gioco. A posteriori sappiamo che i risultati ci sono stati, che la strada era giusta, ma quale grande stimolo doveva essere per loro stare davanti ad un foglio bianco.
E’ questa forse la sensazione che cerco, essere nel mio laboratorio davanti ad un blocco di pietra ed iniziare il lavoro senza un bozzetto, senza sapere cosa farò, essere in sala prova per realizzare uno spettacolo e non sapere neanche quale metodo useremo. Mai come ora è necessario essere di fronte ad un foglio bianco.
Mi ritorna in mente la difficoltà comune a rispondere a domande del tipo: che lavoro fate?, che tipo di teatro fate?, non riusciamo a definire il ruolo, ma forse perché non abbiamo un ruolo tradizionale, mi sembrate piuttosto strani come regista e drammaturgo, ed io credo di essere piuttosto anomalo come attore, se mai lo sono; ed anche il tipo di teatro non mi sembra che sia simile a quello dell’Odin, perché non credo che a nessuno interessi fare il teatro dell’Odin. Insomma non ci resta altro da fare che contestare Eugenio per partito preso.
Scritto in un pomeriggio di febbre, 01/01/1999
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